Online siamo ciò che scriviamo - #sociallinguistica. Italiano e italiani dei social network

di Bruno Mastroianni, Datamediahub.it, 12.10.2017


In tanta letteratura sui social e sul web ci si imbatte spesso in una prospettiva “partizionista”: internet è affrontata come fosse un compartimento, una zona a a sé, un tema specifico che, a metà tra la novità del momento e la frontiera tecnologica del futuro, viene presentato come un destino ineluttabile a cui tutti ci dobbiamo in qualche modo adeguare.

In una prospettiva totalmente diversa si pone invece il testo in uscita oggi di Vera Gheno, Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network (Cesati 2017), che parte da un presupposto tanto semplice quanto interessante per la riflessione attuale sulla comunicazione: i social e il web non sono altro da noi, siamo noi. Non più, quindi, futuro o novità, quanto piuttosto attuale e ordinaria modalità di entrare in relazione tra esseri umani che l’autrice, sociolinguista, analizza a partire proprio dagli usi (talvolta abusi) linguistici e dalle forme di espressione online, alla ricerca di tratti significativi che possano dire qualcosa in più sulle modalità attuali di socializzazione e comunicazione tra esseri umani.

Ne viene fuori un testo utilissimo che riesce a mantenere ciò che promette: non un’analisi del web ma, al contrario, l’umanità osservata a partire dal suo essere oggi al centro delle connessioni digitali. Uno studio, insomma, che, muovendo dall’attività linguistica degli esseri umani, ci dice qualcosa in più sull’epoca dell’interconnessione che stiamo vivendo.

Eterogenesi dei fini e storia del web 

Il testo si apre con una breve ma intensa storia di internet. E qui subito una serie di passaggi interessanti: il sistema primordiale di Arpanet, nato con finalità di riservatezza, gettò le basi per la connessione per tutti; l’invenzione della posta elettronica che mai avrebbe previsto la pratica abusiva dello spam; e così via, seguendo un filo rosso che lega le diverse evoluzioni maturate dalla rete in modo spesso casuale e involontario da parte dei creatori, in una sorta di costante eterogenesi dei fini.

Come a dire che l’innovazione non segue affatto percorsi lineari, razionali, efficienti; piuttosto, si nutre di salti in avanti, coincidenze, finalità non trasparenti; tutte cose che, in fondo, caratterizzano la storia umana... Read more: http://www.datamediahub.it/2017/10/12/online-cio-scriviamo/#ixzz4vPV4rfcX @DataMediaHub on Twitter