Post-verità, fake news e odio in rete sono infatti fenomeni che stanno a valle: a monte c'è il sovraccarico informativo in cui tutti siamo abitualmente inseriti. Il tema è quindi come è cambiato il nostro rapporto con il sapere, visto che è cambiato il nostro modo di accedere alle informazioni. Il formarsi di bolle di opinioni omogenee e di gruppi polarizzati che si cimentano in infiniti alterchi improduttivi online, ha la sua radice nella possibilità che oggi ciascuno ha di accedere a uno sterminato campo di informazioni e scegliere come rilevanti quelle che meglio confermano le proprie convinzioni, anche quando sono inattendibili o infondate.
È su questo livello – educativo e culturale – che si deve lavorare giacché è impossibile proporre modelli basati su forme di mediazione a priori che non torneranno. Oggi ciascuno è messo nelle condizioni, tramite uno smartphone di uso semplice e immediato, di accedere liberamente a questo sovraccarico e fare le sue scelte (spesso istintive e poco evolute). Occorre allora un'azione educativa e culturale che stimoli la libertà di ciascuno alla selezione intelligente delle informazioni (basata su attendibilità, prirorità, significati) e al desiderio di relazione con gli altri, per saper prendere decisioni efficaci.
La via maestra non può che essere il confronto con la diversità. Farsi capire da chi non è d'accordo, dal diverso, anche ostile, è l'azione virtuosa che ci porterà a cercare dati più fondati, argomenti più universali, idee e soluzioni più adeguate. L'uscita dalle bolle sta nell'entrata nelle bolle altrui: solo il prendere sul serio l'altro, avvicinandosi ai suoi giudizi e pregiudizi, per affrontarli disputando in modo onesto e autentico, potrà spingerci a non accontentarci di ciò di cui siamo già convinti e certi. È questa la disputa felice di chi ha intenzione di capire qualcosa in più sulla realtà invece di accontentarsi delle visioni precostituite in cui spesso si sente comodi e circondati dai propri pari.
Il mondo iperconnesso del sovraccarico richiede a tutti di mettere costantemente alla prova le proprie idee e convinzioni. In questo video abbiamo riflettuto su questo tema con Paolo Garavaglia e Stefano Lampetrico:
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